venerdì 25 febbraio 2011

Polizia a cavallo


La Polizia a cavallo può vantare una lunga tradizione storica; è infatti il più antico Reparto organico ad inquadramento diretto della Polizia.
La sua storia si snoda attraverso le più importanti vicende del nostro Paese e l'origine stessa rimanda addirittura all'impresa di Giuseppe Garibaldi.
Seguì un periodo di codificazione e regolamentazione per la Poli Cavallo distanza in Sicilia, fino all'emanazione del R.D. 27 marzo 1877, e l'adozione dell'uniforme risorgimentale.
Le due guerre mondiali e le conseguenti trasformazioni sociali
comportarono una drastica riduzione del Corpo, tanto che nell'ultimo dopoguerra rimase attivo un solo Squadrone di Guardie di Pubblica Sicurezza a Cavallo, con sede a Roma e un distaccamento a Napoli.
Detto Squadrone fu elevato dapprima al rango di Gruppo e poi a quello di Raggruppamento, fino alla concessione nel 1965 dello Stendardo Nazionale, che viene tuttora custodito presso il Comando del Centro di Coordinamento per i servizi a Cavallo della Polizia di Stato.
Come si diventa un agente a cavallo

Gli aspiranti cavalieri vengono scelti tra gli appartenenti al corpo della Polizia di Stato che non abbiano superato i 35 anni e con almeno due anni di servizio effettivo.
La selezione viene effettuata sulla base di alcuni requisiti importanti come la certificazione medica, le capacità ginnico-atletiche e l'interazione con il cavallo, ma anche sulla base di alcuni titoli preferenziali allegati alla domanda quali, ad esempio, il patentino di cavaliere o il brevetto da istruttore federale.
Il punteggio complessivo con il quale ciascuno degli aspiranti cavalieri viene inserito nella graduatoria è quindi stabilito dai titoli. A parità di punteggio, la precedenza viene data ai più giovani di età.
I candidati giudicati idonei vengono ammessi alla frequenza del corso di specializzazione. Durante le lezioni i futuri cavalieri approfondiscono la teoria e la pratica dell'equitazione e le norme di primo soccorso fino ad apprendere le tecniche di allevamento e di addestramento dei cavalli.
Royal Canadian Mounted Police

La Régia polizia a cavallo canadese (in franceseGendarmerie royale du Canada, in ingleseRoyal Canadian Mounted Police) fu istituita nel 1872 per ordine del colonnello Patrick Robertson-Ross che propose la creazione di un corpo militare a cavallo che presidiasse la regione delle grandi praterie nell’ovest del Canada, immenso dominio del Commonwealth britannico. In modo informale questo corpo di polizia viene chiamato Mounties.
All’epoca quella regione era ancora terra di confine, i pochi bianchi insediatisi stentavano a trovare un efficace sistema di convivenza con le tribù indiane che da secoli abitavano quelle terre. D’altronde, anche l’effettiva sovranità canadese su quell’area era, all’epoca, allo stato formale e, pertanto, le mire espansionistiche degli Stati Uniti nei confronti di quei territori erano tutt’altro che velate. Vi erano infatti dei continui sconfinamenti da parte di cacciatori, mercanti e avventurieri di ogni genere provenienti dagli Stati Uniti, che avevano addirittura cominciato a porvi degli insediamenti permanenti, come centri fortificati e piccoli villaggi dove sventolava la bandiera a stelle e strisce. Uno di questi insediamenti fu Fort Whoop-up, dove si concentrò un folto gruppo di avventurieri statunitensi (soprattutto trafficanti di alcool e cacciatori di lupi e bisonti), che nel giro di poco tempo resero più aspro il rapporto con le locali tribù nativoamericane, divenendo in breve tempo una vera e propria spina nel fianco per il governo canadese.
Fu proprio a seguito del massacro di alcuni nativoamericani della tribù degli Assiniboine, avvenuto nel 1873 in una località denominata Cypress Hills, tra l'Alberta ed il Saskatchewan, da parte di una banda di cacciatori proveniente da Fort Whoop-up, che il primo ministro Canadese, John A. Macdonald, decise di far propria la proposta del colonnello Robertson-Ross e di istituire un corpo di polizia a cavallo che operasse nei territori occidentali del Canada, soprattutto al fine di evitare una guerra indiana provocata dalle continue scorrerie degli avventurieri “yankees”.
Il nuovo corpo, che era numericamente modesto per evitare che l’istituzione di una grande unità ai confini con gli USA potesse essere interpretata da questi ultimi come una provocazione, fu dotato di una uniforme con la giubba di colore rosso, lo stesso colore che all'epoca vestiva l’esercito di Sua Maestà Britannica. Il primo nome ufficiale assegnato al nuovo corpo di polizia, composto da poco più di trecento unità, fu North-West Mounted Police (Polizia a cavallo del nord-ovest), ma ben presto i suoi appartenenti divennero famosi come "mounties" oppure come "red-coats" (giubbe rosse).
La NWMP divenne in breve tempo il simbolo della corona inglese negli immensi territori di quella parte del Canada, dove i componenti di questo corpo scelto, per quanto limitato numericamente, assolsero un ruolo fondamentale per la colonizzazione dell’ovest canadese. Essi, in effetti, non furono solo la longa manus armata del potere costituito, ma amministrarono direttamente la giustizia nei reati minori, e soprattutto si frapposero, quale autorevole cuscinetto, fra gli attori principali di una non facile convivenza: indiani e coloni bianchi.
Ai giorni nostri la denominazione ufficiale del corpo della polizia a cavallo canadese è Royal Canadian Mounted Police (RCMP) ed è un corpo di polizia moderno ed altamente specializzato a statuto militare, pur senza aver rinunciato a nulla della sua tradizione ultracentenaria. Ancor oggi, infatti, il mountie, con la sua famosa giubba rossa e il suo caratteristico cappello a falda circolare, rimane uno dei simboli del Canada maggiormente conosciuti nel mondo.

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