Assistere a uno spettacolo sportivo, a una partita di calcio in particolare, rappresenta uno dei più diffusi e popolari modi di impiegare il tempo libero in Occidente.
Purtroppo quella che dovrebbe essere una festa si trasforma spesso, specialmente da noi in Italia, in occasione di violenza.
Le cronache delle partite sulla stampa sportiva non si limitano ormai da tempo a raccontarci le prodezze agonistiche di questo o quel campione, ma ci riferiscono di aggressioni, scontri, risse, assedi, agguati, accoltellamenti, ferimenti, lanci di oggetti, di petardi, di pietre, di bombe, giù giù fino a che talvolta l'insensata spirale di violenza non lascia sul campo il morto ammazzato.Il problema della violenza negli stadi è in Italia un problema annoso. Periodicamente, da molto tempo a questa parte, si organizzano dibattiti, si esecra, si condanna, facendo ricorso a una retorica sempre più stucchevole, ma non si fa sostanzialmente niente, fino allo scontro o al morto successivi.In Inghilterra, per esempio, il tifo violento negli stadi, quello dei tristemente noti hooligan, è stato debellato tramite una serie di provvedimenti che hanno restaurato l'ordine e che consentono ai veri sportivi di godersi la partita in un clima di confortevole convivialità.Da noi invece le partite si trasformano in occasione di guerriglia urbana, il tifo calcistico si colora, oltre che di rivalità campanilistiche, di improbabili valenze politiche e ideologiche. Nelle curve si inneggia alla violenza senza che ne esistano giustificazioni plausibili.
Razzismo , delinquenza comune, uso di droghe, bullismo, affermazione violenta della propria personalità, becero qualunquismo si mescolano, presso alcune frange estremiste degli ultras, alla passione sportiva.Tutto ciò accade per la mancanza o per la poca sicurezza che c'è!Eppure basterebbe poco per ripristinare la sicurezza: seguire l'esempio di chi ci è riuscito e cioèzero tolerance nei confronti dei violenti, pene certe e severe che comprendano la carcerazione, divieto assoluto di frequentare lo stadio per i facinorosi, giustizia rapida ed efficace, responsabilizzazione dei club nella gestione della sicurezza degli stadi. In Inghilterra ha funzionato.
Quello del tifo violento è un prolema, anche se difficile, da risolvere al più presto.
RispondiEliminaAndare a vedere la partita della prpria squadra del cuore deve esser qualcosa di emozionante, piacevole e non pretesti per satenare violenza. C'è chi va con la propria famiglia, chi per passione, chi per passare una giornata diversa e proprio per rispetto di queste persone bisogna far si che atti del genere non si verifichino più. Andare allo stadio deve significare gioia, divertimento e non paura.
La tua affermazione è corretta ma non tutte le persone capiscono questo! Per loro andare allo stadio significa solo scatenare risse e ancora oggi lo stato italiano non sta provvedendo affinchè questo non accada più!
RispondiEliminaNemmeno allo stadio si può stare più tranquilli con la propria famiglia...c'è bisogno di maggiori controlli in giro
RispondiElimina